Quaderni Satyagraha n. 24
Danzare tra le fauci del drago
Il potere del teatro per la
trasformazione
nonviolenta dei conflitti
A cura di Aristide
Donadio
pp.
180, € 16,00
La
nonviolenza può trovare nell’azione scenica uno strumento efficace
per mitigare gli odi (peacekeeping),
per riconciliare le parti in lotta (peacemaking),
per rigenerare le relazioni sociali (peacebuilding),
per trasformare i conflitti
in modo nonviolento. Il teatro può aiutare le persone coinvolte in
conflitti “intrattabili” o di lunga durata a guardare il mondo con
altri occhi, a ridurre l’ansia e la paura, a guarire la memoria
traumatica della guerra, a rigenerare il corpo alienato dalla
oppressione, dall’abuso, dalla violenza. Vengono qui presentate
alcune delle esperienze più significative realizzate a livello
internazionale: Il Teatro di Nascosto - Hidden Theatre di Annet
Henneman; The Freedom Theatre di Juliano Mer Khamis; Il Teatro
Theandric di Maria Virginia Siriu; il Teatro dell’Oppresso di
Augusto Boal.
Quaderni Satyagraha n. 23
Dalla guerra alla riconciliazione
Operazione Colomba: corpo
nonviolento
di pace in zone di conflitto armato
A cura di Giulia Zurlini
Panza
pp.
176, € 16,00
È
giunto il tempo di proporre
e realizzare alternative credibili allo strumento militare per intervenire nei
conflitti internazionali. Operazione Colomba, il corpo nonviolento
di Pace dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, è un
modello significativo ed efficace di azione nonviolenta tra
popolazioni tormentate da conflitti armati. Presente in alcune
delle aree più calde (Albania, Palestina-Israele, Colombia)
Operazione Colomba con i suoi volontari riesce a costruire spazi
concreti di incontro, di dialogo e di riconciliazione per
trasformare i conflitti alla radice, rigenerando le relazioni tra
le persone e le comunità.
Quaderni Satyagraha n. 22
Quaderni Satyagraha n.21
Lettere ai pacifisti
A cura di Rocco Altieri
pp.
224, € 16,00
Dalla fine degli anni '20 a tutti gli anni '30 del secolo scorso,
il Mahatma Gandhi tenne una attiva corrispondenza con due dei
rappresentanti più significativi del pacifismo europeo: lo
scrittore francese Romain Rolland, premio Nobel per la letteratura,
e il sociologo olandese Bart de Ligt, fondatore a Parigi nel 1938
della prima Accademia della Pace.
Come esisteva da tempo immemorabile una scienza della guerra, in
contrapposizione, andava sviluppata una scienza della Pace: un
progetto di ricerca e formazione rivolto agli obiettori di
coscienza, ai resistenti alla guerra e a tutti i volontari del
“Servizio Civile Internazionale” che dovevano andare a costituire
l'esercito della pace, le brigate internazionali della
nonviolenza.